
Vecchio adagio Amanteano , dai tempi dei nostri nonni e da Nicodema
( Personaggio molto conosciuto nella cittadina tirrenica) , quale cantastorie di vari personaggi Religiosi con suo organetto. In Dicembre si ricorda questa tiritera “ il 6 di Nicola , l’8 di Maria , 13 Lucia e il 25 il Messia” Quindi iniziando dal prossimo 6 dicembre che si ricorda San Nicola : “ E’ il vero Babbo Natale ? “ Donò tre borse di monete d’oro a tre fanciulle povere: da qui l’uso dei regali di “Sankt Nikulas”, poi “ Santa Claus”- “ La leggenda - La carità lasciata alla finestra “
Nicola, cittadino di Patras, figlio di ricchi e devoti genitori, suo padre si chiamava Epifanio, e Giovanna la madre : questi lo generarono nel fiore della loro giovinezza e vissero poi nell’astinenza da ogni contatto carnale per tutto il resto della loro vita. Nicola, appena nato, si alzò in piedi nel bagno e succhiò poi le mammelle della madre soltanto il mercoledì ed il venerdì. Divenuto giovinetto disprezzò i piaceri lascivi dei suoi amici per seguire le orme dei propri genitori: Frequentava le chiese e ricordava a memoria tutti i passi della Sacra Scrittura.
Quando i suoi genitori furono morti cominciò a pensare all’uso che avrebbe fatto di tanta ricchezza e niente gli importava della gloria degli uomini, ma solo la gloria di Dio.
In quel tempo un suo vicino di casa, uomo molto stimabile, voleva indurre alla prostituzione le sue tre giovani figlie e vivere di questo infame commercio. Nicola venne a conoscenza di questa scellerataggine e ne provò orrore; allora avvolse una certa quantità d’oro in un panno e la gettò di nottetempo nella casa del vicino attraverso la finestra; poi se ne andò di nascosto: La mattina dopo, alzandosi, quell’uomo trovò l’oro: Ringraziò Iddio e celebrò le nozze delle sua figlia primogenita.
Dopo non molto tempo, Nicola, servo di Dio, rinnovò il suo dono. Quando il vicino lo trovò, proruppe in caldissime lodi e decise di vegliare per sapere chi aiutasse così la sua povertà. Qualche giorno dopo Nicola gettò una quantità d’oro doppia delle altre: Il vicino udì il suono che questa fece cadendo e si pose ad inseguire colui che fuggiva: “ Fermati – diceva – fa – che veda almeno il tuo volto ! “. Quando riconobbe Nicola si getto a terra e gli voleva baciare i piedi : ma quegli non volle e finché vivesse lo obbligò a tacere quanto aveva fatto per Lui “
La morte del Santo è avvenuta quasi con certezza a metà del IV secolo e si racconta inoltre che dalla sua tomba emanava un liquido prodigioso e aromatico che accompagnò quasi sempre la salma del Santo e che fu denominato “ il santo myron”. E’ probabile che si trattasse di olio fatto colare dai fedeli per riaverlo poi benedetto dal contatto con le ossa di Nicola.
Per tutti i fedeli, Nicola è legato alla città di Bari e qui si entra in un ambito più storico documentabilissimo. Era il 1087, quando la sua salma fu strappata a Myra e imbarcata per la città pugliese. Un documento del XII secolo, che conserva anche i nomi dei 62 marinari che operarono il trafugamento, narra la vicenda. Ad ordire questa manovra sarebbero stati due sacerdoti baresi, Lupo e Grimoaldo, che avrebbero guidato la spedizione, preparata da esploratore.
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